Le scarpe Prada donna della nuova collezione esprimono in pieno la fusione tra passato e futuro che la celebre maison di moda tutta italiana sintetizza in modelli di abiti ed accessori ispirati ai sixties.
Fondere passato e futuro non è un gioco da ragazzi ma un lavoro da maestri, da veri maestri. E Miuccia Prada lo sa. La fusone di un stile un po’ retrò con inserti futuristici o meglio “visoni di futuro”, è lavoro da artisti, da esegeti dello stile. Sulle passerelle sfila quindi, una femminilità delicata e da ragazzina, con la rivisitazione degli importanti capi in auge negli anni ’60: dai baby doll alle giacche a spina di pesce coi finti fiori extralarge, dalla trasformazione dei colori che migrano verso forme di iperbolica essenzialità, con contrasti basati sull’uso sapiente dei colori, degno in effetti dei più grandi artisti, come Matisse, che fu tra quelli che compresero che abbandonare i colori primari, come giallo o blu dai quadri era possibile stabilendo delle vere e proprie relazioni intelligenti tra i colori.
Questo succede dopo la recente collezione all black, intorno alla quale il mondo della moda si interrogava sulla “moda senza genere”. Ora il genere c’è, la personalizzazione ritorna, come ritornano i colori pastello nelle scarpe Prada donna, quegli stupendi sandali dai colori freschi e delicati che ricordano gli anni ’60, con tacchi grossi e un po’ artificiali, un po’ Lolita con colori da caramella che al contempo allontanano dall’effetto meringa con materiali e tagli nuovi e più futuristici.
Quindi dietro le scarpe, gli abiti e gli accessori, Miuccia Prada ormai mette un’idea di bellezza “geneticamente modificata” che non sta a li a ricordare per l’ennesima volta il passato coi soliti riferimenti a cui orai ci siamo abituati, con l’inflazionatissimo ritorno del vintage e dell’effetto vintage, lo stile da “mercatino delle pulci” e così via. L’idea di bellezza che Prada mette nelle sue collezioni anticipa in maniera serena e solare le “dimensioni future”, partendo dal concetto di base che la bellezza stessa è una “vittoria di Pirro”, quindi smarcandosi da essa e valutandola come “superata”.
Fonte: Corriere.it